La Toscana coloniale: la spedizione Thornton

La storia moderna del colonialismo italiano tra XVI e XVII secoli è piuttosto scarna. A causare la mancanza di una propagazione coloniale fu la frammentazione statale della Penisola e la dipendenza politica di molti degli Stati dalle potenze estere. La relativa ininfluenza su un piano internazionale degli Stati italiani, che non furono capaci, così, economicamente di sopportare l’avventura coloniale, ha terminato l’assenza di rilevanti avventure oltreoceano.

Si segnala soltanto un caso di colonialismo italiano. Il Granducato di Toscana nel 1608 tentò invano di creare una colonia in Sud America. E più specificatamente tra il Brasile e l’attuale Guyana francese; questo episodio è conosciuto come la spedizione Thornton.

La situazione in Brasile agli inizi del Seicento
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Carta geografica del Brasile

Il Sud America, scoperto agli inizi del Cinquecento da alcuni navigatori portoghesi, fu diviso in base al Trattato di Tordesillas (1494), concesso dal papa Alessandro VI Borgia, in due zone di influenza tra la Spagna e lo stesso Portogallo. Ai lusitani spettò la costa atlantica.

Questa situazione di coesistenza durò fino al 1578 quando gli eventi presero una piega inaspettata. La scomparsa in battaglia del re lusitano Sebastiano I Aviz terminò una gravissima crisi dinastica in Portogallo. Dopo il breve regno del cardinale Enrico I, si scatenò una feroce disputa internazionale per ottenere l’ambito trono lusitano (oltre all’Impero coloniale).  Prevalse Filippo II d’Asburgo, re di Spagna, che vantava ascendenze portoghesi. La vittoria diplomatica dell’Asburgo non fu, però, così redditizia.

Le finanze asburgiche nel Secondo Cinquecento deperirono progressivamente. Filippo II si trovò a governare un Impero globale che non era in grado di gestire. La crisi spagnola investì anche le ex colonie portoghesi, e in particolare il Brasile.

Il Brasile, lasciato sguarnito di una adeguata difesa militare da parte dei nuovi governanti, fu preda delle mire espansionistiche della Repubblica delle Sette Provincie Unite. Nel 1630 la Repubblica costituì nella regione del Pernambuco la colonia della Nuova Olanda.

In questo vuoto di potere si inserì il tentativo coloniale del granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici.

La Toscana di Ferdinando I
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Scipione Pulzone, Ritratto di Ferdinando I de’ Medici (1590)

Ferdinando I de’ Medici (1549-1609), secondogenito di Cosimo I e di Eleonora di Toledo, dopo una carriera ecclesiastica, divenne granduca di Toscana nel 1587 alla morte del fratello Francesco I. Il granducato di Ferdinando si connotò per un notevole attivismo.

Ferdinando rafforzò l’alleanza diplomatica con la Francia. Promosse opere di bonifica in Val di Chiana. Fu un attento mecenate; nella sua corte fiorirono Giambologna, Buontalenti. Durante il suo granducato operò la Camerata dei Bardi che contribuì alla definizione del moderno melodramma.

Ma l’intervento più importante di Ferdinando fu la costituzione della città di Livorno, quale porto commerciale del Granducato. Promosse il popolamento di Livorno, attraverso le Leggi Livornine (1591-1593). Livorno divenne con Ferdinando un crogiuolo di etnie, di lingue e culture.

La spedizione Thornton (1608-1609)

Dopo aver rafforzato la propensione marittima della Toscana con la costruzione del porto di Livorno, Ferdinando I si lanciò nell’avventura coloniale. Nel 1608 il granduca incaricò un corsaro inglese di stanza a Livorno Robert Thornton di individuare un territorio in Brasile per la costituzione di una colonia toscana. L’obiettivo di Ferdinando era fondare un avamposto in Sud America per il commercio di legname. Robert Thornton fu coadiuvato da Robert Dudley.

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Palazzo Dudley a Firenze

Robert Dudley, conte di Warwick, (1574-1649) fu un cartografo e navigatore inglese. Esule per ragioni politiche visse a Firenze. Nella città toscana si costruì, su alcune case dei Rucellai, un importante palazzo di famiglia in via Tornabuoni.

Thornton e Dudley esplorarono per un anno le coste atlantiche del Sud America e individuarono nella zona di Caienna, oggi Guyana Francese, l’area preposta alla costituzione della colonia toscana. Nel 1609 tutto sembrava pronto per fondare la colonia.

Ma non fu così. La colonia della Nuova Toscana non nacque mai. La morte improvvisa del granduca bloccò il progetto. Il successore Cosimo II de’ Medici liquidò l’eredità del padre Ferdinando. Sembra, anche, che Thornton non fu neanche ricompensato per la spedizione. L’inglese morì a Livorno nel 1609 poco dopo la fine della missione in Brasile.

Si concluse così mestamente l’unico tentativo coloniale di uno Stato italiano. Un’ avventura che poteva segnare diversamente la storia del Granducato di Toscana e dell’Italia.

 

 

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